Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge prende spunto dall'iniziativa promossa dall'associazione Exit per l'affermazione del diritto a una morte dignitosa, del diritto cioè di ciascun individuo di scegliere le modalità dell'interruzione della propria sopravvivenza, nel caso di patologie non curabili e pervenute alla fase terminale.
Non sfuggono ai proponenti le delicate implicazioni di carattere etico, filosofico e religioso che un tema di questo genere porta inevitabilmente con sé, a fronte delle quali lo strumento normativo rivela tutti i propri limiti. Non si può e non si vuole dare una risposta a dilemmi etici e filosofici: si intende soltanto porre il problema all'attenzione del Parlamento per impedire che esso, anziché affrontato, sia puramente e semplicemente rimosso.
L'ottica nella quale si pone la presente proposta di legge è quella del riconoscimento di una sorta di possibilità di scegliere le modalità della fine della propria esistenza, nel caso di patologie non curabili e in fase terminale, quale aspetto del diritto a non essere sottoposti a trattamenti sanitari senza il proprio consenso, sancito dall'articolo 32 della Costituzione (e ribadito dal codice di deontologia medica e dalla Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei diritti dell'uomo e della dignità dell'essere umano riguardo all'applicazione della biologia e